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Giuncugnano
Il piccolo borgo di Giuncugnano, oggi capoluogo comunale dell’omonimo comune, che vanta il primato del comune più alto della provincia di Lucca, è un piccolo paese arroccato nella parte più a nord degli Appennini lucchesi e insieme al vicino comune di Sillano occupano forse la zona più impervia e la meno popolata dell’intera Garfagnana, regione che oggi ha avuto una notevole rivalutazione dal punto di vista turistico, Giuncugnano e i paesi vicini da alcuni anni sono meta di un numero sempre maggiore di turisti, che in questi luoghi lontani dalle zone industriali, dai grossi centri abitati e dal ritmo della vita sempre più frenetica che li contraddistingue, in questi luoghi di montagna ritrovano la pace e serenità della vita rurale.
Della storia di Giuncugnano fino ad oggi sappiamo poco o nulla, la sua posizione geografica in molti casi gli ha permesso di tenersi alla lontana dalle guerre comunali, che lo coinvolgeranno sporadicamente e dalle varie dispute che sconvolsero la Garfagnana dal medioevo fino all’Unità d’Italia..
L’origine di Giuncugnano rimane misteriosa, alcuni storici l’attribuiscono ad un insediamento romano realizzato da un colono chiamato “Iucundus” (noi non abbiamo trovato riscontro), anche se prima dei romani, quelle montagne offrirono per molti secoli un valido rifugio alle tribù Celtiche dei Liguri-Apuani, impegnate a contrastare l’avanzata romana verso il nord e che in questi luoghi sicuramente possedevano importanti insediamenti, visto che attraverso i passi montani, nella
regione confluirono parte delle armate inviate dalle tribù celtiche padane, con l’intento di sbarrare la strada ai romani, queste primordiali vie più tardi assumeranno anche un’importanza religiosa, attraverso la diramazione della via Francigena, detta via Clodia Minore o anche via del Volto Santo ,che da Pieve S.Stefano attraverso il Passo di Tea e le Terre di Giuncugnano, i pellegrini poterono raggiungere Roma evitando le coste, sottoposte all’incursioni Saracene e soprattutto gli permise di passare da Lucca per venerare il Volto Santo, culto che i mercanti lucchesi esportarono in tutta l’Europa, compresa la corte inglese, lo storico Augusto Mancini in “La storia di Lucca”,  riferisce di una “cronica” di un certo Guglielmo Malesburiense, che narra l’abitudine di Re Guglielmo II (XI sec.) di giurare sul Volto Santo.
In epoca medievale, Giuncugnano e le sue Terre, furono amministrate per un lungo periodo dai Conti di Dalli, nobili di origine Longobarda, che già dal tempo del Marchesato della Contessa Matilde di Canossa vantavano dei privilegi in molte Terre della Garfagnana, privilegi che sul finire del XIII secolo decisero di vendere alla Repubblica di Lucca, così quelle Terre isolate e con poche risorse, dedite principalmente alla pastorizia e alla lavorazione del legname, finirono sotto la giurisdizione lucchese, nello Statuto Lucchese del 1308, Giuncugnano verrà inserito nella giurisdizione della vicaria di Camporgiano.    
Con la morte di Castruccio Castracane, i Nobili di Dalli che erano stati cacciati dal condottiero lucchese, rientrarono in possesso delle loro “Terre” e negli anni successivi come racconta il Repetti, si trasformarono da fuoriusciti (fuggiaschi) a nemici e infine nuovamente sudditi della Repubblica di Lucca, situazione normale per quel periodo dominato dalle lotte fra guelfi e ghibellini, nel riordino territoriale del 1370 (delibera del 17/26 agosto e 4 settembre 1371), la Repubblica di Lucca, decise di unire i Comuni dell’alta Garfagnana di fede ghibellina, sotto la giurisdizione della Vicaria di Castiglione e quelli di fede guelfa, come Giuncugnano che risulta unito a Varliano, di inserirli nella Vicaria di Camporgiano.
Quando a Lucca cadde la Signoria di Paolo Guinigi, la Garfagnana fini nuovamente nel caos, i fiorentini approfittando della debolezza militare di Lucca, tornarono alla carica e Giuncugnano per un certo periodo si trovò anche in mani fiorentine, poi la maggior parte delle Terre garfagnine compreso Giuncugnano, stanche di queste lotte fra Lucca e Firenze, chiesero protezione al Marchese di Ferrara Leonello d’Este, il Marchese opportunamente diede l’ordine al Podestà di Felino, di occupare con le truppe immediatamente quelle Terre e il 12 febbraio 1446 accettò la loro dedizione.
Ai primi del XVII secolo, gli estensi e i lucchesi entrarono in guerra, in alta Garfagnana la battaglia infuriò per tre volte (fino al 1618) intorno a Minucciano, ma le scorrerie e i saccheggi di entrambi gli eserciti colpirono più o meno tutti i paesi della zona, quindi anche se non sono segnalati scontri cruenti intorno a Giuncugnano, non sono da escludere piccole scaramucce, il dominio estense eccetto una la breve parentesi napoleonica che investirà l’intera penisola, durerà fino all’Unità d’Italia.
La chiesa di Giuncugnano intitolata a S.Antonio Abate, sottoposta alla Pieve di S.Pietro di Piazza al Serchio, fu edificata in località Varliano in epoca imprecisata (forse 1300) e raccoglie sotto di se anche la chiesa di Capoli, nel paese è presente un piccolo oratorio dedicato alla SS.Annunziata.
 
Foto Giuncugnano
Oratorio SS. Annunziata a Giuncugnano N°1 - N°2            Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
 

 

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