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Castelnuovo Garfagnana |
I borghi di
Castelnuovo Garf.
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| Fortezza di Montalfonso Eventi | |||
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Castelnuovo
di Garfagnana, antico borgo fortificato ubicato alla confluenza
del torrente Torrite con il fiume Serchio, al centro di un
importante nodo stradale, fin dai tempi antichi ricoprì un ruolo
determinante per il dominio dell’intera Garfagnana, nel corso
dei secoli quella piccola fortificazione romana denominata
“Castrum Novum” riuscì a divenire in epoca rinascimentale la
capitale della Provincia Estense della Garfagnana.
Le
prime notizie documentate che accertano l’esistenza del borgo,
sviluppatosi intorno all’attuale chiesa di
S.Pietro (fondata intorno al
740) e difeso solo da una piccola torre, le troviamo solo con
l’arrivo in Garfagnana dei Longobardi, all’interno di una
pergamena del 773 (o 873 la data è incerta) viene citato
l’Oratorio dedicato a S.Maria e S.Benedetto edificato da un
certo Gundualdo “in loco Castronovo in vico Campulo”,
successivamente intorno al X secolo i documenti si intensificano
e iniziano a fornirci le prime notizie sui vari Signori
Longobardi del borgo e della sua ricca gabella, nel 997 i
Cellabaroti (un certo Roberto divenne consorte dei Ronaldinghi)
ottennero in allivellamento dai Canonici di S.Martino di Lucca
dei beni “ in finibus Castrinovo” e successivamente nel 991 il
Vescovo di Lucca Gherardo concesse Castelnuovo ai Gherardinghi
Conti della Verruca.
Verso la fine del XIII, i lucchesi volendo estendere il loro
dominio in tutta la Garfagnana, dopo vari tentativi riuscirono
ad impossessarsi del borgo e per poterne sfruttare la sua
posizione strategica, potenziarono le sue difese, Castruccio
Castracane provvide ad incastellare realizzando la prima vera
cerchia muraria del castello (fino all’ora era stata ampliata
solo la rocca) e aprendo una nova Porta verso nord chiamata
comunemente “Porta
Miccia”, che andò ad aggiungersi alle altre due
“Porta Vecchia” (lato
interno -
lato esterno) e “Porta
Calcinaia”, alcuni anni dopo un altro Signore di
Lucca, Paolo Guinigi provvide a rafforzare anche la sua rocca,
costruendo al suo interno una grande
torre a base quadra.
Nel XV secolo, la popolazione di Castelnuovo stanca delle
continue lotte fra fiorentini e lucchesi, impegnati
continuamente ad affrontarsi nella Valle del Serchio, per
conquistarne le sue “Terre” il 3 febbraio 1430, seguendo
l’esempio del castello del Sillico si diedero volontariamente a
Niccolò d’Este Marchese di Ferrara, legando il loro destino agli
estensi fino all’Unità d?Italia, eccetto i due brevi periodi
della Repubblica Cisalpina e del periodo napoleonico della
reggenza a Lucca di Elisa Baciocchi, il nuovo sovrano per
governare questa nuova “Terra” la elevò al ruolo di Vicaria,
assegnandoli i borghi di Antisciana, Torrite, Monterotondo,
Cerretoli, e Monti dopo alcuni anni sotto il governo di Borso d’Este
furono ulteriormente rafforzate le difese del castello (1500),
ampliando e potenziando le vecchie mura lucchesi ( Mura
n°1 -
n°2 -
n°3 -
n°4 -
n°5 -
n°6 -
n°7 ), dando al castello
l’attuale fisionomia.
Caselnuovo sotto gli Estensi conobbe il suo periodo di maggior
splendore, ma anche il periodo più drammatico della sua storia,
nel 1512 con l’invasione da parte delle truppe di Papa Giulio II
e dei suoi alleati in guerra con gli Estensi, per il borgo
iniziò un periodo di continue invasioni e scontri armati fra i
due schieramenti, che sottoposero la popolazione a continue
violenze e saccheggi, scorribande che terminarono nel 1521 alla
morte di Papa Leone X (succeduto a Giulio II), in seguito alla
ribellione dei castelnuovesi, aiutati dai briganti che in quel
periodo infestavano le montagne e le campagne, riuscirono a
scacciare il fiorentino Giulio de Medici e le sue truppe,
ritornando sotto la protezione degli Estensi. L’allora Duca
Alfonso I d’Este inviò in Garfagnana come governatore,
l’illustre poeta Ludovico Ariosto che andò a insediarsi
all’interno della
rocca (chiamata oggi in suo onore “Rocca Ariostesca”), facendo
del borgo il centro amministrativo ed economico dell’intera
provincia Estense della Garfagnana, che il Duca Alfonso II d’Este
grande stratega militare, fece costruire a sua difesa una
possente fortezza “La Fortezza di
Montalfonso”sopra un colle (a
lui intitolato come riconoscimento dai castelnuovesi),
sovrastante la nascente cittadina, la fortezza rappresentò negli
anni successivi un rifugio sicuro per l’intera popolazione,
nessun esercito penetrato in Garfagnana osò mai attaccarla.
Nel XVII secolo un altro Alfonso (in questo caso Alfonso III d’Este),
legò il suo nome a Castelnuovo costruendo sopra un colle
dirimpetto alla Fortezza, il convento dei Cappuccini (edificio
ancora esistente), all’interno del quale si ritirò negli ultimi
anni della sua vita e dove oggi riposano le sue spoglie.
Per saperne di più sulla sua storia
consultate la
scheda
da noi realizzata e pubblicata su
www.storiamedievale.net
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| Altre foto: Ponte di S.Lucia N°1 - N°2 | |||
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