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I borghi di Giuncugnano
Capoli   Castelletto - Ponteccio - Gragna   Magliano   Varliano

 

Capoli
CapoliCapoli è uno dei piccoli borghi che circondano Giuncugnano, di origine forse ben più antica del suo capoluogo comunale, a differenza di Giuncugnano il borgo di Capoli o meglio “Caboli” lo troviamo citato all’interno di una pergamena antecedente al mille, in questo primo documento testamentario datato 18 gennaio 793 (anche se L. Pegna lo data 783) il Vescovo di Lucca Walprando figlio del Duca Walperto, donò alcuni dei suoi beni sparsi per la lucchesia al suo successore.
Il borgo di Capoli nonostante i pochi chilometri che lo distanziano da Giuncugnano e da Varliano, lo possiamo considerare unito da sempre a questi ultimi, anche se nei documenti altomedievali venga citato sempre a parte anche come Comune, ma forse in realtà era solo una piccola borgata rurale con un casale fortificato, dove era solito risiedere il suo Signore, se questa unione civile non risulta ben specificata nei documenti, dal punto di vista religioso ancora oggi Capoli risulta sottoposto alla chiesa parrocchiale di S.Antonio di Giuncugnano, anche se nel borgo è presente una piccola chiesina dedicata a Maria.   
Altre foto:  
Capoli         Chiesa           Vicolo
Castelletto – Ponteccio – Gragna
Delle tre borgate di Castelletto, Ponteccio e Gragna, nate prima del Mille, intorno al borgo di Magliano, sappiamo poco o nulla, nonostante vengano citate negli studi dei principali storici locali, nessuno di loro approfondisce la loro storia, la mancanza di documentazioni certamente avrà fatto la sua parte, solamente lo storico Francesco Boni de Nobili, con le sue ricerche, che poi pubblicò "Sotto il segno di Sant'Andrea. Storia di una famiglia e di un territorio: Magliano, Ponteccio, Castelletto e Gragna in Garfagnana, Vittorio Veneto 1997", ci fornisce alcuni particolari della loro origine, comunque in casi come questi, dove la mancanza di documentazioni, non consente di capire dove finiscono le leggende locali e iniziano le notizie certe, consigliamo di leggere anche le schede dei borghi di Magliano e Giuncugnano, visto che le loro storie si intrecciano continuamente.
Castelletto
CastellettoLa piccola borgata di Castelletto nacque prima del Mille, poco più in basso di Magliano e probabilmente si sviluppò intorno a una piccola fortificazione, che secondo alcuni storici identificano in quella di Magliano, considerando Castelletto il primitivo centro abitato dello stesso Magliano, ipotesi tutta da verificare, sia per la posizione e per l’individuazione di alcune vestigia della rocca di Magliano, individuate pare in alcuni tratti di mura, presenti nella parte più in alto del paese, nella borgata di Castelletto, è presente fin dalle sue origini una piccola chiesa dedicata a S.Felicita, che dal XV secolo fu unita a S.Andrea di Magliano, la prima fabbrica di questa chiesa, costruita in un luogo diverso dall’attuale, crollò per l’erosione di un torrente.
 
Altre foto:   Castelletto
Ponteccio
PonteccioPonteccio, già citato in una pergamena del 793 come “Ponticlum”, che poi si evolverà in” Ponticulum” – “Pontecchio”. Ponteccio, prese vita e nome, da un piccolo ponticello posto sul Canal Grosso, lungo la strada che da Magliano conduceva a Dalli, secondo il Raffaelli la prima chiesa di Ponteccio, venne edificata in località Castello Torrione e fu dedicata a Santa Felicita (probabilmente la stessa di Castelletto), che crollò per l’erosione del torrente Piantanesa (che gli scorreva vicino), poi dopo un paio di piccoli oratori, che consentirono l’espletamento delle funzioni religiose, la popolazione costruì l’attuale chiesa (XVIII secolo) intitolandola a
S. Antonio Abate.    
Altre foto:   Ponteccio            Chiesa              Fontana             Vicolo  N°1 - N°2

 

Gragna
GragnaIl borgo di Gragna, posto a poche centinaia di metri da Ponteccio, pare sia sorto da un insediamento colonico romano realizzato da un certo “Granius”, fatto che in epoca medievale, portò a chiamare Ponteccio anche “Poder Gragnanese”, anche se alcuni storici collocano l’antico borgo di Ponteccio in un luogo più in basso di oggi e vicino alla vecchia chiesa di Castelletto, luogo che per la franosità del terreno, venne abbandonato dalla popolazione, che iniziò a radunarsi dove sorge l’odierno borgo, luogo che probabilmente appartenne al vecchio podere di “Granius”.
Le prime notizie documentate di Gragna, compaiono all’interno di una pergamena del 995, nella quale il Vescovo di Lucca, allivella dei beni appartenenti alla chiesa di Careggine, posti in loco Gragna e Magliano.
Nel paese, in epoca imprecisata sorse una piccola cappellina, dedicata a S.Maria Vergine del Rosario, detta anche di “Sommocampo” o “Delle Grazie”, che venne ampliata nel XVI secolo, utilizzando forse, le pietre delle rovine della vecchia fortificazione di Castelletto, detta anche del Torrione (o Turrione) si trova il paesello di Gragna, dove nel XVI secolo venne eretto l’oratorio di santa Maria Vergine del Rosario, detto anche di Sommocampo o delle Grazie. Si racconta che per la nuova costruzione furono utilizzate le pietre
Altre foto:   Gragna N°1 - N°2               Chiesa
Magliano
MaglianoL’antico borgo di Magliano, un tempo diviso in due borgate dette comunemente “a mattina” e “a sera”, negli ultimi decenni del XX secolo, si è trasformato in un piccolo centro turistico, lo sviluppo edilizio favorito dalle nuove attività legate al turismo, che lentamente sono andate a sostituire la pastorizia e la lavorazione del legname, a portato all’unione delle due borgate e alla formazione dell’attuale paese, il più grande dell’intero comune di Giuncugnano, che non a caso qui ha aperto anche i propri uffici amministrativi.
Le origini di Magliano sono antichissime, il ritrovamento di una tomba a cassetta di origine Ligure in località Prontaia, fa pensare ad una sua possibile fondazione pre-romana, uno dei tanti insediamenti posti lungo le principali vie di comunicazione dell’alta Garfagnana, da qui era possibile dirigersi verso la Versilia (via Francigena) e il nord attraverso i passi di Tea e Pradarena, ma nonostante queste premesse, l’etimologia del suo nome indica un’origine chiaramente latina, il termine Magliano prese vita dall’insediamento in loco “Fundus Manlianus” di un colono romano, un certo “Munlius”, avvenuto dopo la massiccia deportazione nel Sennio, che i Liguri-Apuani nel II secolo a.C. subirono ad opera dei romani, con la loro partenza purtroppo molti toponomi locali di origine celtica, andarono persi o rimpiazzati con termini latini.
Il borgo di Magliano (Mallianum), citato per la prima volta in un testamento datato 793 (per il Pacchi 783), in epoca medievale, nella parte più in alto ospitò una rocca, una delle poche fortificazioni del comune di Giuncugnano, che andarono a completare il sistema difensivo del castello di Dalli, i suoi Signori detti comunemente i “Nobili di Dalli”  amministrarono quelle Terre per molti secoli, destreggiandosi con accortezza nelle intrigate vicende politiche di quel tempo, arrivando nel 1229 anche a vendere il loro feudo ai lucchesi, ai primi del XIV secolo, con l‘ascesa al potere di Castruccio Castracane, finirono in disgrazia, venendo banditi dalla repubblica di Lucca e come ci racconta il Raffaelli in pochi anni passarono dalla condizione di amici a fuggiaschi, nemici e nuovamente amici.
Sotto l’amministrazione lucchese a partire dal 1308, Magliano venne inserito nella giurisdizione della Vicaria di Camporgiano, con la quale condivise la sua sorte, Magliano dopo circa otto anni di dominio fiorentino, instauratosi alla caduta della signoria di Paolo Guinigi (1430), nel 1446 insieme alle altre terre della vicaria, chiese ed ottenne protezione dal Marchese Leonello d’Este, gli estensi raggrupparono queste Terre nella Provincia Estense della Garfagnana e le amministrarono eccetto brevi periodi, soprattutto quello napoleonico fine all’Unità d’Italia.
Nella borgata ad oriente, quella che un tempo fu detta “Magliano a mattina” e che oggi possiamo definire la principale, oltre alla sede comunale troviamo anche la chiesa parrocchiale dedicata a S.Andrea Apostolo, fondata alcuni secoli prima del Mille, la sua parrocchia sottoposta alla Pieve di S.Pietro di Piazza al Serchio, comprese dal XV secolo le borgate di Castelletto, Ponteccio e Gragna,  inizialmente appartenne alla Diocesi di Luni (nel X secolo i nobili di Dalli riceverono in feudo quelle Terre, dal Vescovo di Luni), poi con la venuta degli estensi in alta Garfagnana finì per un certo periodo nella Diocesi di Massa Ducale, prima di essere inserita definitivamente nella Diocesi di Lucca.
Altre foto:    Magliano           Chiesa             Stemma comune            Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
Varliano
Varliano
Nei pressi della chiesa parrocchiale di Giuncugnano intitolata a S.Antonio Martire, fondata in epoca imprecisata a circa un chilometro dal borgo, col passare dei secoli iniziò a formarsi la piccola comunità di Varliano, che nonostante oggi venga considerata una frazione del comune, in realtà la possiamo considerare sempre, come una borgata distaccata di Giuncugnano centro, la sua storia quindi non differisce da quella del suo capoluogo comunale, sia nel suo percorso civile che in quello religioso, una domanda però resta insoluta, perché la chiesa venne costruita così distante? La scarsità di documenti a riguardo lascia la domanda in sospeso, la risposta più ovvia farebbe supporre che sia stata eretta, seguendo l’antico criterio delle prime chiese, fuori dai paesi in luoghi facilmente accessibili da più parti, ciò dimostrerebbe oltre all’origine molto antica del borgo di Giuncugnano, anche di un suo ruolo già rilevante nella regione, ma le ragioni possono essere anche altre, inizialmente potevano esistere solo casolari sparsi per la montagna e le due borgate si svilupparono in seguito, magari intorno a due fortificazioni, o altre ancora.
 
 
Altre foto:  Varliano N°1 - N°2             Parco             Chiesa N°1 - N°2

 

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