| Il 
				paese di Stazzema conosciuto un tempo anche come “Stathiemia”, 
				le cui radici affondano nel lontano periodo pre-romano, sorge in 
				uno dei più caratteristici angoli della lucchesia, a due passi 
				dal mare e dalle straordinarie vette delle Alpi Apuani del Monte 
				Forato e della Pania della Croce, nel corso della sua storia con 
				la sua evoluzione, Stazzema ha saputo trasformare quell’impervia 
				zona montagnosa, in una zona turistica frequentata da migliaia 
				di turisti, attratti dal meraviglioso scenario che le Alpi 
				Apuane, ricche di marmi, oasi naturali e cavità naturali come 
				l’Antro del Corchia sanno offrire. 
			
			
				
				
				Fra quelle montagne ai primi albori della civiltà, le tribù 
				celtiche dei Liguri-Apuani, per difendere la loro autonomia, 
				furono costrette a lottare a lungo contro le legioni romane, 
				affrontandole con tenacia, caparbietà e senza timore, ogni qual 
				volta Roma le inviò in Versilia, con l’ordine di aprire, un 
				varco sicuro oltre Pisa, attraverso il quale poter iniziare 
				l’invasione della Gallia, i primi scontri iniziarono nella 
				pianura pisana intorno al 200 a.C., dove i Liguri aiutati dalle 
				altre tribù celtiche del nord Italia (arrivando a schierare 
				anche oltre 20.000 uomini), vennero sconfitti una prima volta 
				dal Console Q.Minucio, che riuscì ad ucciderne ben 9.000, dopo 
				questa sconfitta i Liguri si rifugiarono fra le montagne, 
				iniziando una dura lotta che costringerà Roma ad una serie di 
				spedizioni militari che talvolta falliranno, le legioni si 
				trovarono spesso in difficoltà, a combattere un esercito non 
				schierato e che della guerriglia faceva la sua arma preferita, 
				solo nel 180 a.C. i romani riusciranno a domarli e nonostante una colossale 
				deportazione nel Sannio (ne furono catturati e imbarcati ben 
				47.000), alcune tribù rifugiatesi nei punti più impervi delle 
				montagne, non vennero mai sottomesse e passarono molti anni 
				prima che questi ultimi irriducibili, si integreranno di loro 
				spontanea volontà nella nuova società romana della VersiliaIn 
				epoca Longobarda, il borgo di Stazzema viene citato per la prima 
				volta in una pergamena datata 30 agosto 991, nella quale 
				Gherardo II vescovo di Lucca | 
		
			| allivellò la “Terra” di Stazzema ai 
				figli del Visconte Fraolmo, capostipite dei nobili di Corvaia e 
				Vallecchia, privilegio che verrà riconfermato anche nel 1219, 
				questi casati alcuni anni dopo entrarono in conflitto con Lucca 
				e nel 1225 su richiesta di Veltro di Truffa e di Mezzolombardo 
				Signore di Aghinolfi, i nobili do Corvaia, di Vallecchia e di 
				Lombrici stipularono fra loro un patto d’alleanza che fu detto 
				“Lega di Stazzema”, con lo scopo di muover guerra a Lucca, gli 
				scontri furono cruenti ma i lucchesi ebbero sempre la meglio e 
				molti castelli della Versilia a partire dal 1225 caddero sotto 
				l’assalto furioso dei lucchesi (compreso il castello di Stazzema), 
				che in breve tempo riuscirono ad impossessarsi dell’intera 
				Versilia (1254).
			
				
				I 
				lucchesi una volta presa Stazzema, provvidero immediatamente a 
				ristrutturare e rafforzare il suo vecchio castello, rimasto 
				danneggiato durante gli scontri, castello che sul finire del 
				XIII secolo, fini in mano agli Antelminelli, qui il padre di 
				Castruccio Castracane e i suoi fratelli regnarono per un lungo 
				periodo, arricchendosi con lo sfruttamento delle miniere 
				presenti in loco, ricche di minerali, ferro, argento.... , la 
				morte di Castruccio provocò lo scompiglio in tutte la terre 
				lucchesi, compresa Stazzema, qui la fazione guelfa arrivò a far 
				scomunicare il prete del paese, un certo Guiscardo di Guidone e 
				i suoi collaboratori, per aver collaborato con gli Anteminelli, 
				sostenitori degli odiati ghibellini.
			
				
				Il 
				dominio lucchese, eccetto alcuni brevi periodi nei quali la 
				Repubblica di Lucca si trovò alla merce del migliore offerente, 
				durò fino al 1477, anno in cui i Genovesi approfittando di un 
				prestito non restituito dai lucchesi, che gli permise di 
				impossessarsi come contropartita di alcune Terre lucchesi in 
				Versilia, opportunamente usate come base per assaltare gli altri 
				castelli vicini, compreso Stazzema, qui i genovesi durante 
				l’assedio dopo aver preso la rocca, per stanare gli ultimi 
				lucchesi asserragliati dentro la torre campanaria, furono 
				costretti ad abbatterla.
			
				
				
				Genova governò Stazzema e le terre vicine fino al 1484, poi i 
				fiorentini entrati in guerra con i genovesi, sotto la guida di 
				Lorenzo dei Medici penetrarono in Versilia e con la forza 
				riuscirono ad impossessarsi di Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, 
				la loro sovranità su queste “Terre”, interrotta solo per un 
				breve periodo dai lucchesi, verrà poi riconfermata il 19 
				novembre 1513 da Papa Leone X e da allora Stazzema rimarrà sotto 
				l’influenza medicea fino all’Unità d’Italia, i Medici dalla metà 
				del XVI secolo potenziarono l’escavazione dei marmi aprendo 
				nuove cave, come quelle di Ponte Stazzemese e delle Mulina, 
				dalle quali il Duca Cosimo I estrasse i marmi: bardigli fioriti, 
				mischi e brecce, con i quali decorò molti palazzi e chiese di 
				Firenze.
			
				
				
				Con l’inizio dell’escavazione dei Marmi, Stazzema vedrà 
				aumentare sensibilmente la sua popolazione, le due epidemie di 
				peste scoppiate nel 1523 e 1629 colpiranno duramente il paese e 
				come molti secoli prima fecero i loro antenati, anche in questo 
				caso, le sue montagne offrirono riparo alla popolazione in fuga, 
				passato il pericolo, il borgo iniziò nuovamente a ripopolarsi e 
				a svilupparsi.
			
				
				Il 
				17 giugno 1776 il Granduca Pietro Leopoldo, raggruppò tutti i 
				paesi dell’alta Versilia sotto la giurisdizione di Stazzema, nel 
				1789 fu la volta della chiesa a subire variazioni di 
				giurisdizione, dopo secoli di appartenenza alla Diocesi di 
				Lucca, fu sottoposta alla Diocesi di Pisa, la chiesa intitolata 
				a S.Maria Assunta, inizialmente sottoposta alla Pieve di 
				S.Felicita di Valdicastello, nel 1444 con la concessione del 
				Fonte Battesimale, iniziò un lungo percorso che dal 1652 la 
				portò a ricoprire l’importante ruolo di Pieve
			
 
			
				
				
				Foto Stazzema
			
				
				
				Stazzema        
				
				
				Antico portale    
				
				
				Antico stemma 
				   
				
				Fontana di Carraia      
				Torre dell'orologio 
				
				N°1 -
				
				
				N°2 
				
			
			
				
				Vicol  
				
				N°1 -
				
				
				N°2 -
				
				
				N°3 -
				
				
				N°4 -
				
				
				N°5 -
				
				
				N°6 -
				
				
				N°7 -
				
				
				N°8 -
				
				
				N°9 -
				
				
				N°10 -
				
				
				N°11   
				
			
			
				
				Chiese di Stazzema
			
				
				
				Pieve di S.Maria Assunta           
				
				
				Madonna della neve              
				Madonna del Piastraio - 
				
				N°2 -
				
				
				N°3 |