Il
borgo di Nozzano sorse in epoca romana, presso un passaggio sul
fiume Serchio effettuato tramite delle barche, dal quale prese
anche il nome “Fundus Nautianus”, ma nonostante le sue antiche
origini le prime notizie documentate di Nozzano (citato nei
documenti come: Inotiano, Notiano. Nuzzano, Noctiano, Nothano.....)
iniziamo a trovarle a partire dal IX secolo, la prima pergamena
che documenta l’esistenza del paese risale all’839, in questo
primo documento il prete Cristiano donò alcuni suoi beni al
Vescovo di Lucca Berengario, in cambio della chiesa dei
SS.Simone e Giuda e di alcuni terreni locati in “Inotiano”, a
questo documento ne seguirono altri, nell’ 869 “Valprado”prese
in allivellamento una vigna in “Notiano”, da Filippo sacerdote
della chiesa del Salvatore, in un’altra pergamena dell’887, il
Vescovo Gherardo dopo aver allivellato una vigna a “Orso di
Nozzano” gli chiese di portargli ogni anno del buon vino, e cosi
via fino a giungere ad un documento del 5 ottobre 1057, nel
quale alcuni storici intravedono l’avvenuta edificazione del
castello, un certo “Pincione” del fu Urso donò al monastero di
S.Ponziano dei terreni locati in Flesso (Montuolo), confinanti
con la “Curte de Notiano” (Nozzano fece parte del Demanio del
Marchesato di Toscana fino al 1126, perciò l’espressione “Curte”,
può esser riferita alla corte di un castello e non a un semplice
casolare).
Solo nel XIII secolo iniziamo ad avere le prime notizie
documentate del castello, edificato probabilmente dai lucchesi
all’inizio delle guerre comunali per contrastare l’eterna rivale
(Pisa), nel 1262 due anni dopo la battaglia di Montaperti il
Vicario di Re Maifredi Guido Novello di Battifolle venuto a
Lucca per catturare i ribelli guelfi, occupò anche il castello
di Nozzano, l’anno seguente i lucchesi riuscirono a riprendersi
Nozzano respingendo anche un assalto delle soldatesche pisane,
che furono ostacolate da un provvidenziale straripamento del
fiume Serchio.
Nel novembre del 1313 il castello venne assediato dal pisano
Uguccione della Faggiola, i lucchesi asserragliati al suo
interno riuscirono a respingere questo primo assalto, ma
nell’estate del 1314 attaccati nuovamente dai pisani furono
costretti alla resa, Uguccione dopo aver preso anche Lucca,
impose la distruzione dei castelli posti sul confine dei due
stati (Lucca e Pisa) e da lui stesso amministrati, Nozzano,
Aquilata e Castel Passerino, dopo aver difeso a lungo Lucca,
vennero abbattuti dai nemici pisani ormai padroni della città e
del suo contado.
Castruccio Castracane dopo aver scacciato Uguccione da Lucca
(1316), per consolidare i confini del Comune di Lucca ormai
avviato a diventare una Signoria lo fece ricostruire, alla sua
morte i pisani ritornarono nuovamente padroni di Lucca e dopo
una serie di scontri armati, lo distrussero nuovamente, nel 1369
grazie all’Imperatore Carlo IV di Boemia, Lucca riacquistò la
sua libertà e Nozzano ritornò sotto le insegne lucchesi, nel
1395 Lazzaro di Francesco Guinigi (padre di Paolo Guinigi)
decise di ricostruire il castello ormai semi-distrutto, dandogli
l’attuale fisionomia.
Alcuni decenni dopo, con lo scoppio della guerra fra il Duca di
Milano Filippo Maria Visconti e firenze (1431), il castello di
Nozzano venne circondato dai fiorentini, ma i lucchesi
capitanati da Niccolò Piccinini riuscirono a resistere e
respingere l’assalitori, ma l’11 luglio 1437 gli uomini di
Nozzano, persa la protezione di Lucca furono costretti a
patteggiare la resa con il Commissario fiorentino Neri di Gino
Capponi, il dominio fiorentino durò fino al 27 marzo 1441,
quando con la fine delle ostilità fra Firenze e Milano, Nozzano
venne restituito definitivamente a Lucca, successivamente il
paese persa l’importanza strategica iniziò a trasformarsi in un
centro amministrativo, al Podestà di Nozzano (giurisdizione
militare), nel 1679 si sostituì un Commissario (giurisdizione
civile e penale), che amministrò un ben più vasto territorio
compreso fra il torrente Freddana e il canale Ozzeri, nel 1806
con la riforma napoleonica il paese divenne capoluogo di Cantone
con un giudice di pace.
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