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Frammenti di storia del contado
XVI Secolo XVII Secolo   XVIII Secolo XIX Secolo

 

XV Secolo
Lucca in pace , ma ingannata dai re francesi - La pace fra Lucca e Firenze, stipulata nel 1441, assicurò un periodo di tranquillità, la repubblica affrontò solo piccole controversie, nate all’interno delle sue terre. Nel 1463, una controversia di confine, per dei boschi e dei pascoli compresi in un tratto di territorio, fra Tre Fontane e Piano di Fegana.,che coinvolgeva, i comuni di Controne, (Vicaria della Val di Lima) e i comuni di Montefegatesi e Tereglio (Vicaria di Coreglia), richiese l’intervento della repubblica, la controversia venne affidata, ad otto arbitri nominati con l’accordo delle due parti e il 24 agosto 1463, trovarono l’accordo in presenza di ser Bartolomeo Orsucci. I lucchesi, anche se erano in pace con i fiorentini, non abbandonarono mai l’idea di recuperare i territori persi nella guerra con Firenze e alla fine del secolo, nel 1496 riuscirono a comprare da CarloVIII di Francia, per 25.000 ducati Motrone e Pietrasanta , ma tre anni dopo Luigi XII, che era succeduto a Carlo VIII, obbligò i lucchesi a restituirli le terre, senza rimborsarli la somma spesa per l’acquisto.

 

XVI Secolo
Lucca si scontra con gli estensi - Nel 1510, per Lucca si presentò l’occasione per riavere la Garfagnana, quando il duca Alfonso D’Este, la mise in vendita per 12.000 ducati, ma papa Giulio II in guerra con gli estensi, si oppose nel tentativo di mantenere integro il ducato di Ferrara per darlo ai suoi nipoti. Francesco della Rovere duca di Urbino nipote del papa, nell’agosto del 1512 alla testa di 500 uomini penetrò in Garfagnana occupandola, a eccezione della fortezza delle Verrucose, della rocca di Castelnuovo, le terre di Vallico e della rocca di Trassilico, che opposero una forte resistenza. I lucchesi ottenuti dei rinforzi dagli spagnoli, dal Moncada che stava assediando Pisa, ai primi di ottobre, approfittando di un parziale ritiro dei soldati, impiegati dal duca, per prendere Ferrara, penetrarono in Garfagnana conquistandola, il loro dominio non durò a lungo, la popolazione fedele agli estensi si ribellò, a Castelnuovo il Vicario lucchese Ambrosio Boccella venne scacciato, il duca Alfonso minacciò l’intervento e i lucchesi non in grado di sostenere una guerra, con gli estensi furono costretti a cedere e il 6 luglio 1513 a Ferrara cedettero agli estensi le Vicarie di Castelnuovo e di Camporgiano
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Sommocolonia in guerra con Barga - Nel febbraio del 1530 la famiglia Mazzolini signori del castello di Sommocolonia aderirono al partito dei franciosi. (venivano chiamati cosi chi si schierava con Francesco I re di Francia, nel conflitto che era in atto in quel periodo tra Francesco I e il papa alleato con Carlo V), divenendo cosi nemici di Barga e nel febbraio le truppe di Sommocolonia guidate da Matteo di Pieruccio de Medici soprannominato capitan Galletto attaccarono il castello di Barga, l’assalto non ebbe gli esiti sperati e si concluse con una ritirata precipitosa di capitan Galletto, che si arrese ai barghigiani, quando questi ultimi nell’estate del 1530 assaltarono e distrussero  Sommocolonia. Nel 1532 la rocca di Sommocolonia verrà chiusa definitivamente e il paese si unirà anche amministratamene a Barga.

 

XVII Secolo

Montecarlo salvo dalla peste  - Nel 1629 i raccolti furono scarsi e in tutte le campagne oltre alla carestia si diffusero le febbri petichiali, indebolendo l’intera popolazione esponendola così a un’altra terribile ondata di Peste, questa volta penetrata in Italia dal nord, nel 1630 al suo arrivo in Toscana, il Granduca per impedirne il prolificarsi, impartì ordini severi a tutti i castelli specialmente a quelli posti sui confini, Montecarlo che il quel tempo apparteneva al Granducato, confinando con lo stato di Lucca, si adeguò immediatamente agli ordini ricevuti, vennero sbarrati tutti i passi lasciandone aperti solo quattro, ben controllati dalle guardie, alle quali erano stati dati ordini severissimi, per gli eventuali trasgressori delle nuove leggi venne introdotta la pena di morte. Nel borgo la popolazione spaventata, per tutta la durata dell’epidemia partecipò in massa, alle funzioni religiose che si susseguivano numerose nella chiesa di S.Andrea, chiedendo protezione alla loro patrona SS.Vergine Del Soccorso, portando con se come amuleto anche delle erbe aromatiche (ruta, timo, menta e rosmarino), mescolando per la paura, il sacro con il profano e quando il paese venne colpito da una forte scossa di terremoto, interpretandolo come un segno del male tutti pensarono ormai di essere spacciati. Invece nonostante l’enorme paura, passarono i mesi e la Peste non entrò mai nel borgo, cosa che non accadde nei borghi vicini, nel mese di agosto del 1630 a Pescia in città vi furono 1943 morti e in campagna 400, A Montecatini 607, a Monsummano alto 649, a Montevettolini 235 etc…La malattia, imperversò per tutta la Toscana anche nel 1631, ma Montecarlo grazie alle severissime misure di sicurezza prese, continuò a non avere morti di Peste fra le sue mura.

 

XVIII Secolo
I francesi occupano la Garfagnana – La lotta per la successione in Spagna, avvenuta alla fine del XVII secolo sconquassò mezza Europa (Italia compresa), ai primi del 1700 il Duca Rinaldo d’Este fu costretto a ritirarsi a Bologna e a lasciare le sue terre della vallata del Po alla merce dei Gallo-Ispanici, che nel 1703 inviarono delle truppe al comando del comandante Longarellerie, verso la conquista della Provincia Estense della Garfagnana, giunti sull’Appennino all’ultimo momento cambiarono l’obbiettivo invadendo e conquistando la Lunigiana, il Duca visto l’evolversi degli eventi bellici, per evitare inutili spargimenti di sangue, il 22 aprile del 1704 a Modena pattuì con i Gallo-Ispanici la capitolazione, cedendoli l’intera sua Provincia della Garfagnana, a condizione che nella Provincia non fossero aumentate le imposte e gli fossero mantenuti i suoi privilegi. Il 26 aprile 1704, i francesi con 200 uomini entrarono in Garfagnana e il giorno successivo a Castelnuovo, insediarono il Governatore Gaffard, occupando le due fortezze Estensi di Mont’Alfonso e delle Verrucose, l’occupazione durò circa tre anni nel corso dei quali le popolazioni della Garfagnana cercarono quasi sempre di contrastarli
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La Garfagnana insorge contro i francesi – Dopo due anni di occupazione francese, i garfagnini che fin dal primo giorno avevano cercato di contrastare come potevano l’usurpatore, iniziarono a farsi minacciosi, il 17 ottobre 1705, la popolazione della Vicaria di Camporgiano al comando di Antonio Lennini, soprannominato il “Duca di Tognone” si ribellò ai francesi, dando inizio a una serie di eventi che 1706, costringeranno i francesi a ritirarsi all’interno della Fortezza di Mont’Alfonso, dove vennero messi sott’assedio dalle truppe di Rinaldo d’Este, aiutate dagli stessi garfagnini rimasti sempre fedeli al suo casato. Il Governatore francese Gaffard dopo una vana resistenza, ai primi del 1707 con l’arrivo delle truppe del Marchese Litta, venute a dar man forte agli Estensi, fu costretto a capitolare, ponendo fine all’occupazione Francese in Garfagnana.

 

XIX Secolo

La Garfagnana è annessa al Regno D’Italia - All’inizio del 1859, in seguito allo scoppio della guerra tra gli Austriaci e i Franco-Sardi, Francesco V aiutato dagli Austriaci, rafforzò le difese nel Frignano, per paura che le bande rivoltose di Massa  e Carrara, volessero invaderlo, penetrando da S.Pellegrino, il 22 maggio ordinò alle sue brigate di Dragoni, rimaste a guardia della Garfagnana, di ripiegare nel Frignano e il giorno11 giugno, si ritirò definitivamente dai suoi stati, prosciogliendo i loro abitanti dal giuramento di fedeltà, istituendo una reggenza. Il comando, passò prima ad un Comitato Provvisorio, poi a un Commissario Straordinario di Vittorio Emanuele II e infine a Luigi Carlo Farini, governatore della Sardegna per conto di Emanuele II. Dopo la pace firmata a Villafranca, "L’Assemblea Nazionale Sovrana", costituita dal Farina il 14 e 15 agosto, nella riunione del 20 agosto, dichiarò decaduta la dinastia Estense e accettò l’annessione, alla monarchia dei Savoia, decisioni che vennero confermate, dai cittadini di quelle terre l’11 e 12 marzo 1860, Vittorio Emanuele II, il 18 marzo dichiarò la Garfagnana e le province parmensi e bolognesi territori del Regno D’Italia

 

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