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I borghi di Pieve Fosciana
Bargecchia   Capraia   Pontardeto   Pontecosi   Sillico

 

Bargecchia
BargecchiaBargecchia (Villa Bargicula) è un piccolo paese di origine celtica (Liguri-Apuani), colonizzato inizialmente dai romani e in seguito dai Longobardi, situato nell'altopiano compreso fra l’Alpe di S.Pellegrino e Ceserana, fin dal medioevo risulta fortificato da un "Castrum" posto in località “Castello”, questo piccolo borgo medievale dell’Appennino, fino al 1580 detenne un’importante gabella o dazio, sul transito del legname proveniente da S.Pellegrino e diretto al fiume Serchio, 20 bolognini per ogni “Malliata” (un tipo di zattera formata da tavole e tavoloni legati insieme, che con il fiume ingrossato veniva guidata fino a Lucca da due uomini posti alle sue estremità).
Le prime notizie storiche documentate del borgo, riguardano la sua chiesa intitolata a S.Regolo, nominata all’interno della “Bolla” emanata da Benevento nel 1168, da Papa Alessandro III e indirizzata al Pievano di Pieve Fosciana, successivamente nei documenti inizia a esser menzionato il suo castello, edificato in epoca imprecisata e appartenne fin dal X secolo al feudo dei Nobili di Cellabaroti, consorti dei Ronaldinghi, nella “Bolla d’Oro” di Carlo IV del 1376 il “Castrum Bargecchie” viene rammentato come una delle Terra della Vicaria di Castiglione rimaste fedeli all’Impero, nel 1401 Paolo Guinigi Signore di Lucca ritenendolo importante per la difesa delle terre lucchesi, lo incluse nella lista delle fortificazioni da ristrutturare e rafforzare, un suo disegno è riportato nelle “Croniche del Sercambi”. Nel 1433 come molti altri paesi della Garfagnana, si dette volontariamente agli estensi, che lo posero sotto la giurisdizione della “Vicaria Estense di Castelnuovo Garfagnana), con la quale condivise le sorti fino all’Unità d’Italia
Altre foto:       Bargecchia N°1 - N°2         Chiesa di S.Regolo          Campanile            Panorama           Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
Capraia
CapraiaCapraia è un piccolo paese dalle origini sconosciute, posto lungo l’antico sentiero montano che dal Sillico giungeva a S.Pellegrino in Alpe, le prime notizie di questo borgo come molto spesso avviene nella lucchesia sono legate alla sua chiesa, dedicata inizialmente ai SS.Jacopo e Cristoforo viene citata per la prima volta nella “Bolla” di Papa Alessandro III del 1168, spedita da Benevento al Pievano di Pieve Fosciana.
Capraia (detta anche “Caprarola”) fu un’antica borgata del Sillico e probabilmente ne condivise la sorte fino al XIV secolo, non esistono notizie che fanno supporre delle variazioni, cosa che accadde invece nel 1356, quando i figli di Castruccio Castracane (Arrigo e Vallerano) nel tentativo di riprendersi Lucca, assediarono Castiglione finito sotto il dominio di Pisa, i pisani inviarono dei rinforzi e costrinsero gli Antelminelli alla fuga, i fuggiaschi prima di rifugiarsi nel Frignano, lasciarono a Capraia un presidio armato sotto il comando di un certo Mari del Caloffe di Castelnuovo, i soldati pisani all’inseguirono gli Antelminelli giunti a Capraia posero l’assedio al borgo, la battaglia fu dura e i pisani furono costretti a venire a patti e come racconta il Pacchi gli uomini di Capraia partirono con le bandiere spiegate e con i loro averi (la maggioranza della popolazione si rifugiò nel vicino Sillico).
Il 17 dicembre 1429 gli uomini di Capraia, insieme a quelli del Sillico chiesero ed ottennero protezione del Duca di Ferrara Niccolò d’Este, primi paesi della Garfagnana a porsi sotto le insegne degli estensi, che alcuni anni dopo istituiranno la “Provincia Estense di Garfagnana” con capoluogo Castelnuovo e il loro dominio su Capraia durerà fino all’Unità d’Italia.
La sua chiesa (SS.Jacopo e Cristoforo) il 12 maggio 1374 venne unita a quella del Sillico e fu intitolata a S. Maria in Capraia, l’odierna struttura risale al 1871 mentre il campanile al 1850.
Altre foto:         Capraia             Eremo di Capraia N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8
Pontardeto
Pontardeto
Pontardeto, borgata sorta a poca distanza da Pieve Fosciana, andò a formarsi intorno ad un antico ponte della via romana “Clodia Nova”, che nel corso dei secoli più di una volta fu attraversato dai molteplici eserciti (sempre in guerra fra loro) dislocati in Garfagnana, come avvenne nel 1554 in occasione della guerra combattuta in Toscana, fra Carlo V di Spagna e Arrigo II di Francia, il 17 giugno il pisano Antonio Bocca alleato di Carlo V, alla testa di 500 fanti suddivisi in due compagnie, diretto verso Castelnuovo, si scontrò presso il ponte con un’avanguardia capitanata dal francese Forquevaulx.
 
Altre foto: Antico portale
Pontecosi
Pontecosi
A pochi chilometri da Pieve di Fosciana, sulle rive dell’omonimo lago sorge il borgo di Pontecosi, nominato per la prima volta in un documento datato 29 aprile 954, nel quale il vescovo di Lucca Cunerado allivellò dei beni, al Visconte Fraolmo dei Corvaresi, antica e potente famiglia longobarda.
Il borgo deve il nome principalmente, al suo ponte “Pontecausi” (da”Ponte” e “Causo” toponomio di origine germaniche), edificato in epoca romana e ricostruito in diverse epoche, il ponte ancora visibile oggi, posto accanto alla chiesina della Madonna delle Grazie (chiamata anche oratorio della Madonna del Ponte), era attraversato dalla via Clodia Nova, antica via romana che percorreva la Garfagnana, la strada e il ponte furono gli elementi principali che favorirono l’incastellamento del borgo, avvenuto presubilmente nel XIII secolo, la rocca di Pontecosi nel 1410 compare nell’elenco delle fortificazioni da restaurare redatto da Paolo Guinigi
Antico feudo dei Gherardinghi, fino al XIII secolo lottò a lungo come altri paesi, per sottrarsi al dominio dei lucchesi, nel 1228 lo troviamo sotto l’influenza di Papa Gregorio IX “Comune de Pontecolsi”, al quale i suoi signori avevano giurato fedeltà davanti al suo Legato Cinzio (o Cencio) inviato nel settembre del 1227 in Garfagnana per contrastare Lucca e l’Impero di Federico II, alla fine del XIII finì inesorabilmente sotto il dominio lucchese e nel XV secolo divenne parte della Vicaria estense di Castelnuovo Garfagnana.
La chiesa parrocchiale, appartenente alla Pievania di Pieve Fosciana, dedicata in origine a S.Felicità, intorno all’ XI venne intitolata a S.Magno, come viene ricordata in una bolla del pontefice Alessandro III,  redatta a Benevento il 23 dicembre 1168
Da visitare:   Il lago e l'intero borgo, le famigli con bimbi piccoli qui possono passare una giornata lontani dal caos cittadino, lungo le rive del lago è possibile fare dei pic-nic
Altre foto    Vicolo n1     Vicolo n2     Vicolo n3      Lago n1    Lago n2      Lago n3      Lago n4
Sillico
SillicoIl Sillico è un borgo fondato probabilmente in epoca romana, gli storici esaminando l’etimologia del toponomio hanno formulato più di un’ipotesi ma tutte riconducibili all’epoca romana, anche se quella zona dell’Appennino, ospitò numerosi insediamenti Liguri-Apuani.
Secondo lo storico Pacchi, il termine Sillico potrebbe derivare da “Serico”, ”Sirico” e “Silico”, dove “Serico” può essere un’abbreviazione di “Syriacus” (reduce dalla Siria), ipotesi plausibile vista l’usanza romana di assegnare delle terre, ai soldati più valorosi al momento del congedo, per lo storico Pieri invece il termine Sillico, deriverebbe dal “Vicus Syllicus”.
Il Sillico antico feudo dei Gherardinghi (X secolo), fin dal XII secolo cercò di sottrarsi al dominio di Lucca, chiedendo protezione al Papa e ai suoi alleati (i pisani), ma alla fine di una serie di eventi bellici svoltesi in Garfagnana fra i due schieramenti (lucchesi e pisani), i Gherardinghi furono costretti a cedere le loro “Terre” al Comune di Lucca, che nel riordino dei loro possedimenti del 1272, posero il Sillico sotto la giurisdizione della “Vicaria di Castiglione”, successivamente i lucchesi nel 1374, al castello del Sillico unirono la comunità di Capraia.
Nella “Bolla”  di Carlo IV del 1376, troviamo citato anche il suo castello “Castrum Sillici” , fortezza che nel corso del XIV secolo, rimase coinvolto più di una volta nelle numerose guerre che si svolsero in Garfagnana, soprattutto dopo la morte del condottiero lucchese Castruccio Castracane, nel 1401 Paolo Guinigi Signore di Lucca, la incluse nella lista delle fortificazioni da ristrutturare e rafforzare.
Il 17 dicembre 1429, gli uomini del Sillico si ribellarono nuovamente a Lucca, approfittando del caos politico causato dalla caduta della Signoria di Paolo Guinigi, chiesero ed ottennero protezione dal Duca di Ferrara Niccolò d’Este e per primi in Garfagnana (insieme alla comunità di Capraia) issarono sulle loro fortezze la bandiera estense.
Gli estensi quando costituirono la “Provincia Estense della Garfagnana”, inserirono il Sillico sotto la giurisdizione della “Vicaria Estense di Castelnuovo” e il borgo da quel momento ne condivise le sorti fino all’Unità d’Italia.
Altre Foto          Sillico N°1 - N°2             Castello porta d'ingresso   torre              Chiesa S.Lorenzo N°1 - N°2   Campanile
Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 - N°9 - N°10 - N°11
La torre medievale del Sillico
 

 

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