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I borghi di Pescaglia
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Celle di Puccini
   
   
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Colognora   Fiano   Fondagno   Loppeglia   S.Martino in Freddana   Vetriano   Villa Roggio (Castel di Roggio)

 

Colognora 
Colognora
Le prime notizie storiche documentate di “Coloniola” (piccola colonia), di questo borgo della Val di Roggio d'origine romane, le troviamo all’interno di un’antica pergamena dell’828 e successivamente in un’altra dell’864, all’interno delle quali, il Vescovo di Lucca Geremia allivellò dei beni posti in Colognora.
Altre tracce scritte del borgo, le ritroviamo in due documenti datati 898 e 925, dove una certa Berta offrì dei beni ai Canonici di S.Martino.
In origine, il borgo di Colognora fece parte del feudo dei Suffredinghi, successivamente venne ceduto ad un certo Gherardo detto il Moretto (1026) e infine nel XII secolo finì definitivamente sotto la giurisdizione di Lucca (eccetto il breve periodo della Contea di Coreglia di Castruccio Castracane), condividendone la sorte, i lucchesi per amministrarlo dopo averlo aggregato alla “Vicaria di Borgo a Mozzano” nel 1602 lo inserirono nella “Vicaria di Pescaglia o Valdiroggio”, fino al 1802.
La sua chiesa parrocchiale a tre navate, dedicata a S.Caterina (nel XII secolo vi fu trasferito il culto celebrato nella chiesa di Castel di Roggio) non compare nei vecchi cataloghi degli Estimi,
anche se nello statuto della repubblica di Lucca del 1308, viene obbligata a partecipare alla processione di S.Croce, con un cero di 8 libbre che nel 1539 scenderà a 2 libbre,
Nel 1985 la popolazione di Colognora, volendo ricordare la coltivazione del castagno, tradizione millenaria del luogo, fondò e realizzò il Museo del Castagno (ulteriori informazioni sul museo sono disponibili nella pagina Cultura).
Da visitare:   Il borgo e  il Museo del Castagno
Altre Foto             Antichi archi   N° 1 - N° 2 - N° 3 - N° 4                Antico stemma                Campanile                Meridiana                 Panorama             Vicolo  N° 1 - N° 2 - N° 3 - N° 4 - N° 5 - N° 6 - N° 7
Fiano
Fiano
Le prime notizie storiche documentate di questo piccolo borgo di origine romana, risalgono all’847 quando Rachiperto del fu Rodulo, donò al Vescovo di Lucca dei beni posti in Fiano, altre testimonianze le ritroviamo successivamente in altre pergamene antecedenti al mille, nell’854 il presbitero Bellissario, donò una casa con annessi dei terreni alla chiesa di S.Maria di Lucca, nel 989 il Vescovo di Lucca Teudigrimo allivellò dei beni appartenenti alla chiesa di S.Pietro di Fiano a un certo Giovanni del fu Adolfo e nel 984 lo stesso Teudigrimo allivellò altri suoi beni in Flojano (Fiano) appartenenti alla chiesa di S Gervasio (Valdottavo), ai signori di Ottavio.
L’avvenuto incastellamento del borgo viene documentato all’interno di una pergamena datata 1076, all’interno della quale due donne Teuzia e Berta mogli rispettivamente di certi Anselmo e Pincione, si dichiarano disposte a non chiedere rivalse al Vescovato di Lucca a riguardo di alcuni terreni donati in passato al castello di Fiano.
Nel XIII secolo quando i lucchesi riuscirono ad estendere i loro dominio dall’Appennino al mare, Fiano venne inserito nella Vicaria di Camaiore all’interno del “Distretto delle sei miglia”, ma all’inizio del XVII secolo, con l’istituzione della Vicaria di Pescaglia o di Valdiroggio, cambiò giurisdizione rimanendo legato alla nuova Vicaria fino all’unità d’Italia
La sua chiesa parrocchiale dedicata a S.Pietro, viene citata nel catalogo delle chiese della diocesi di Lucca del 1260 e in seguito a dei crolli venne riedificata dall’architetto Gino Clerici.
Da visitare: L'intero borgo
Altre foto           Fiano N°1 - N°2 - N°3            Chiesa             Campanile            Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4
Fondagno
FondagnoFondagno piccolo borgo collinare, sorto probabilmente in epoca romana, viene citato per la prima volta in una pergamena dell’897, nella quale il Vescovo di Lucca Pietro rivendica dei beni, detenuti impropriamente da un certo Reginaldo di Fondagno, il borgo in epoca medievale ospitò uno dei più importante castelli della Val Pedogna, il castello ben fortificato (come narra nel 1127 Teleforo Bini), al tempo delle guerre comunali, rimase più di una volta coinvolto nelle continue guerre scoppiate fra le città di Lucca, Pisa e Firenze, tutte e tre impegnate a difendere gli interessi papali e imperiali, ma in realtà desiderose solamente di espandere i loro confini a danno dei piccoli Signori feudali e dei loro castelli sparsi lungo la Valle del Serchio, oltre ai pisani e lucchesi, che fin dai primi del XII secolo si fronteggiarono a lungo in Val di Serchio e nelle valli limitrofe, combattendo anche una sanguinosa battaglia presso la Rocca di Mozzano (1171), nel 1198 Fondagno vide arrivare sotto le sue mura, anche le agguerrite soldatesche fiorentine, che lo sottoposero ad un duro assedio.
Verso la fine del XIII secolo, grazie all’Imperatore Federico II Lucca riuscì ad assoggettare definitivamente Fondagno, che rimarrà fedele alla città fino all’unità d’Italia, eccetto quei brevi periodi nei quali Lucca, in difficoltà per le lotte interne o per le numerose guerre combattute con le città vicine, si trovò in balia del maggior offerente, dopo una breve appartenenza alla Vicaria di Borgo a Mozzano, nel 1670 entrò a far parte della Vicaria di Pescaglia o di Valdiroggio, che la Duchessa Maria Luisa Borbone nel 1821, durante uno dei suoi riordinamenti territoriali sopprimerà, aggregando Fondagno al Dipartimento di Camaiore, la Vicaria verrà ripristinata poi nel 1837 dal Duca Carlo Ludovico e nel 1843 si trasformerà nell’attuale Comune di Pescaglia.
La chiesa di Fondagno dedicata a S.Michele di Fondagno, venne consacrata probabilmente dal Vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, prima della sua elezione a Papa (prenderà il nome di Papa Alessandro II).
Altre foto:         Chiesa N°1 - N°2              Vicolo N°1 - N°2 - N°3
  Loppeglia 
Loppeglia
Loppeglia (Lupelia) è fra i più antichi borghi della Val Freddana, viene citato per la prima volta in un documento datato 753, all’interno del quale il Duca Alberto un anno prima aveva trasferito dei beni a nome di Re Astolfo al Vescovo di Lucca Valprando, ma avendo smarrito il documento ottiene un nuovo documento di “permuta”, altre tracce della sua esistenza compaiono in un documento dell’830, nel quale il Vescovo di Lucca Pietro allivellò dei beni a un certo Natale e in altri documenti antecedenti al mille datati 844 e 854.
 
Loppeglia come Fiano ed altri paesi vicini, una volta finito sotto la giurisdizione di Lucca (XIII secolo), dopo aver fatto parte del “Distretto delle sei miglia”, venne inserito nella Vicaria di Pescaglia (fino all’unità d’Italia), creata dai lucchesi nel 1602, per contrastare gli Estensi arroccati sulle montagne  circondanti Fabbriche di Vallico
 
La sua chiesa parrocchiale intitolata a S.Maria viene ricordata nell’elenco degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260, appartenente al Pievere di Monsagrati
 
Da Visitare: L'intero borgo
Altre foto         Panorama N°1 - N°2           Chiesa             Campanile           Vicolo  N°1 - N°2 - N°3
S.Martino in Freddana
S.Martino in Freddana
San Martino in Freddana ha origini molto antiche, nonostante oggi sia un paese moderno e industrializzato della Valfreddana, sviluppatosi nel corso dei secoli lungo la variante della via Francigena che da Camaiore conduceva i pellegrini a Lucca, risulta esistente già nell’VIII secolo, in una pergamena datata 768, all’interno del testamento di Tassilone viene ricordato l’antico monastero di S.Martino (ubicato dove oggi sorge la chiesa).
Un’altra testimonianza del borgo, la ritroviamo in una pergamena del 983, dove Cristiano figlio di una certa Cunegonda riceve dal Vescovo di Lucca Teudigrimo dei pezzi di terra, uno dei quali confina con la “Terra di S.Martino”
La caratteristica chiesa di S.Martino, che oggi possiamo ammirare venne riedificata su una precedente struttura posta lungo il lato sud del campanile e con la facciata rivolta a ponente, fra il 1896 e il 1904, il giovane architetto lucchese Gaetano Orzali portò a termine la costruzione di questa chiesa, unica in lucchesia dalle forme riflettenti il gusto eclettico imperante in tutta l'Europa del XIX secolo.
Altre foto      S.Martino in Freddana         Chiesa di S.Martino   N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6
Vetriano
Vetriano
 
 
Di questo piccolo borgo sappiamo poco, la sua documentazione nel corso dei secoli è andata perduta o si è confusa con Vetriano di Monsagrati,.le prime notizie di un Vetriano le troviamo all’interno di vari documenti del IX secolo, gli storici locali sono riusciti ad identificarlo con certezza solo in un documento datato 864.
La sua chiesa dedicata ai ”SS.Simone e Giuda a Vetriano”, in stile romanico ha una facciata adornata da interessanti fregi e bassorilievi ( N° 1 - N° 2 )e all’inizio del XIV secolo partecipava alla Processione di S.Croce a Lucca con un cero di 8 libbre.
Nel 1889 l’ingegner Bigini, donò alla piccola comunità un fienile da adibire a teatro, questo piccolo teatro di soli 70 mq ,nel 1997 entrò nel libro dei “Guinnes dei Primati” come teatrino più piccolo del mondo, ulteriori informazioni sul teatrino sono disponibili all'interno della pagina
Lucca fora.
Da visitare: L'intero borgo e il teatrino di Vetriano
Altre foto            Vetriano               Chiesa SS.Simone e Giuda a Vetriano                Campanile               Vicolo  N° 1 - N° 2 - N° 3 - N° 4 - N°5  
   Oratorio S.Rocco                oratorio                campanile                ingresso campanile               Panorama
Villa Roggio (Castel di Roggio)
Villa RoggioLe due località di Villa Roggio e Castel di Roggio, ubicate a poca distanza l’una dall’altra in Val di Roggio, anticamente furono indicate solo con il termine Roggio, toponomio di origine latina che derivò da “Rogium”, terra ricca di rivoli d’acqua, caratteristica questa, che ancora oggi quel tratto di valle ha mantenuto inalterata, la terra di Roggio composta da due borgate, una priva di difese detta “Villa” e una incastellata detta “Castello”, la troviamo citata per la prima volta in un atto dell’828, con il quale viene fondata la chiesa di Villa dedicata a S.Stefano, per mano di Aliprando del fu Aliperto di “Rogio”, mentre i due termini “Castello” e “Villa”, verranno citati in due documenti datati 1006 e 1308.
La borgata fortificata del “Castello”, viene rammentata per la prima volta in una carta del 1006, dove un certo Ranieri cede al Capitolo di S.Martino di Lucca, alcuni suoi beni locati a Castello di Roggio, mentre in un successivo documento del 1048, viene citata anche la sua chiesa intitolata a S.Michele, “S.Michelis de Castro Rogii”, come verrà rammentata nel Catalogo degli Estimi del 1260,Castel di Roggio mentre “Villa”, nonostante la sua chiesa appaia nel documento più antico, viene citata solo nello Statuto Lucchese del 1308, con il quale la Repubblica riordinò il proprio territorio, anche nel Catalogo degli Estimi del 1260, uno dei documenti più completi e importanti della lucchesia troviamo riportata solo la chiesa e la Terra di Roggio, “Ecclesia S.Stefani de Valli Rogii”.
La chiesa di S.Stefano di Villa, sottoposta fin dalla sua fondazione alla Pieve di S.Maria di Diecimo, nel corso della sua storia subì diverse ristrutturazioni, le più importanti avvennero alla fine del XIV secolo (fu riconsacrata il 4 giugno 1391) e a metà del XVI secolo.
La Terra di Roggio tra il 1125 e il 1182 fu sconvolta da un grande smottamento, che riguardò il castello, una serie di frane trascinarono a valle l’intero “Castrum” e la maggior parte delle case, fu risparmiata solo la chiesa, che la Diocesi di Lucca provvide ad unire a quella di Colognora, dopo questo triste evento, la sua storia non si discosta più di tanto da quella di Pescaglia, attualmente suo capoluogo comunale e un tempo anche sede della Vicaria lucchese di “Vicaria di Pescaglia o di Valdiroggio” (1670 – 1806).
 
Altre foto:  Villa Roggio               Chiesa S.Stefano N°1 - N°2                 Vicolo  N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8

 

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