Comune di Bagni di Lucca
Pieve di Controni
   
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Consultare anche la storia dell'antica Terra di Controni

 

 

Per scoprire la storia del borgo, bisognerebbe prima far chiarezza sulle origini della sua Pieve, questione intricata che da sempre ha impegnato gli storici, i primi documenti medievali, non chiarendo l’ubicazione esatta della prima Pieve di S.Giulia, chiesa plebana del vasto territorio del “fines Contronenses”, lasciano spazio a numerose ipotesi (leggi), comunque il paese si formò intorno all’attuale Pieve di S.Giovanni Battista. Le prime notizie della presenza di questa Pieve intitolata inizialmente a S.Stefano, le troviamo all’interno di un documento dell’844, nel quale viene indicata anche la località che l’ospitò “in loco Bargi”, da questo momento la documentazione medievale si arricchisce di numerose pergamene e la storia del borgo di Pieve di Controni, inizia a delinearsi, la Pieve che in una pergamena del 913 verrà citata come Pieve di S.Stefano e S.Giovanni Battista, risulterà sempre “in loco Bargi”, località che nel corso dei secoli, col formarsi del primo agglomerato urbano, assumerà il nome di Pieve di Controni intraprendendo lo stesso percorso storico degli altri paesi della Controneria.

Castrum Contronense

Sulla sommità del colle, a poca distanza da dove un tempo, era collocata l’antica Pieve di S.Giulia, in loco Controne, sorgeva anche il “Castrum Contronense”, l’iniziale centro di comando del “fines Contronense”, una vasta area territoriale, che probabilmente prese il nome dallo stesso castello, edificato forse in epoca bizantina, sopra una preesistente  fortificazione romana, vista la particolare posizione strategica del luogo, che permetteva di controllare una vasta area della Val di Lima, ma anche per la presenza della pieve, che in quel periodo venivano fondate nei “vicus” più importanti dei “pagus” romani e in prossimità di grandi incroci viari, con lo scopo di favorirne l’accesso ai fedeli. Il castello che operava insieme ad altre piccole fortificazioni vicine (località Castelletto vicino S.Gemignano, Gombereto e altre di cui si sono perse le tracce), per tutto il medioevo, non offri solo riparo alle popolazioni vicine, ma fu anche un importante punto di comunicazione della Repubblica di Lucca, in grado di inviare segnalazioni visive, direttamente alla torre del Bargiglio, il cosiddetto Occhio di Lucca, collegato direttamente alla Torre del Palazzo, della città, in una mappa del 1664, il punto di segnalazione risulta sempre esistente e operante, anche se non più dentro il castello (sicuramente già caduto in rovina), ma posizionato sulla torre campanaria, della nuova Pieve di Santo Stefano e San Giovanni Battista “sita in loco e finibus Bargi” (l’attuale Pieve). Del castello, oggi restano solo poche rovine, sommerse in parte dalla vegetazione, solo un’accurata campagna di scavi archeologici, potrebbe far luce su molte questioni rimaste in sospeso