Comune di Borgo a Mozzano
Anchiano - Puticiano
   
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Il borgo di Anchiano (Ancliano - Anchano - Ancliana), antico castello medievale e sede del casato dei Nobili di Anchiano (Suffredinghi), trae origine da un probabile “Fundus” romano, diventato in seguito “Vicus”, tracce di un insediamento romano, furono rinvenute nel 1850, con l’ultima grande ristrutturazione della Chiesa di S.Pietro, durante dei lavori di scavo, diretti dall’Ingegnere Pardini di Lucca, nell’orto della canonica, sede di un antico cimitero abbandonato, venne riportata alla luce, una piccola urna quadrata, di marmo, con delle decorazioni incise su dei lati (maschera gorgonica con capelli al vento, due colombe e un festone di frutta) e una tabella sagomata (lapide), con inciso sopra: “firmia tertia femina santissima” attribuita al I° secolo d.C. 

L’insediamento romano e il suo sviluppo, fu favorito dalla presenza di un’antica via, forse anche preromana proveniente dal Monte Pizzorna, un importante nodo viario, dal quale si dipanavano un gran numero di vie montane, dirette in tutte le valli circostanti, la via diretta ad Anchiano, una volta raggiunto il paese, risaliva un breve tratto, della riva sinistra del Serchio, fino all’odierno Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo, da dove proseguiva diretta in Val di Lima o immettendosi nella via Clodia Nova, diretta in alta Garfagnana che passava sull’altra riva, lungo le pendici del monte Bargiglio, al tempo dei romani, il ponte in muratura non esisteva, molto probabilmente, il fiume veniva guadato tramite delle barche presenti sulle due rive, anche se sul fiume poteva esserci una specie di pontile o ponte in legno, ma è un’ipotesi che non trova fondamento, il primo ponte in pietra, secondo la tradizione e alcune ipotesi, basate su un’epigrafe, incisa su una lapide, murata nel ponte in epoca posteriore, venne realizzato dopo il Mille, dalla Contessa Matilde di Canossa. 

Il borgo di Anchiano, si svilupperà ai piedi del monte Gallione (lungo le pendici delle Pizzorne, rivolte a nord), soprattutto in epoca medievale, con l’insediamento dei Suffredinghi, una delle più potenti famiglie nobili longobarde, della lucchesia.

I Suffredinghi in Val di Serchio amministreranno molti feudi, grazie ad una serie di concessioni ottenute in vari periodi, sulle Decime Diocesane lucchesi, ricevute grazie alla compiacenza di alcuni Vescovi, eletti anche all’interno del loro stesso casato, i castelli più importanti nella Mediavalle del Serchio, li edificheranno, prima del Mille in: La Rocca e Anchiano.

Nel XII secolo, quando il casato si dividerà in due rami (1180), una parte (detti Rocchigiani) andrà a risiedere nella fortezza della Rocca, detta anche “Rocca di Mozzano”, mentre l’altro ramo che sarà detto Nobili d’Anchiano o Suffredinghi d’Anchiano, si insedierà nel castello di Anchiano, costruito intorno alla grande roccia calcarea, eccetto il lato nord, dove la roccia spiove dall'alto e sulla quale fu eretta anche la chiesa di S.Pietro. 

Il borgo di Anchiano, viene rammentato per la prima volta, in una pergamena dell’834 che tratta la vendita di alcuni beni (case e terreni, per la somma di 50 Soldi d’argento), locati anche in Anchiano “in loco ubi dicitur Ancliano”, atto stipulato fra Siso del fu Sitrualdo (residente in Anchiano) e Ursicino, figlio del prete Giovanni (avuto prima della sua consacrazione), per avere notizie della chiesa, bisogna arrivare all’856 (oltre un ventennio), quando il Vescovo Geremia, allivellò a Teudilascio, una parte dei beni della chiesa di San Pietro di Anchiano, mentre in una successiva pergamena del 925, il Vescovo Pietro concesse in allivellamento la sua parte dei beni, della chiesa e della rocca o mastio già presente (forse la torre campanaria) ai Suffredinghi (Donniperto figlio di Donniprando, Ghisalperto figlio di Ghisalprando, Ghisalperto figlio di Ghiso, Giovanni del fu Leofrido e Pietro di Adalperga), imponendoli di costruire intorno (escluso il lato roccioso, quello a strapiombo) alla roccia, una cinta muraria, prime notizie documentate, del futuro castello che di lì a poco, verrà completato. 

I Suffredinghi, detennero il feudo per diversi secoli, nel 1062, probabilmente all’apice del loro periodo d’oro, ottennero da Papa Alessandro II, una parte delle Decime delle chiese di Anchiano,  Puticiano e di molte altre Terre lucchesi (Corsagna, Serra, Oneta, Terzone, Pescaglia, Pieve ad Elici, Pieve di Marlia, Pieve di S.Pancrazio, Pieve di Aiore in Lunigiana etc…..), questo lungo elenco di Terre che i tre nobili, Ildebrando, Enrico e Sigifredo “Ildebrandus et Henrigo seo Sigifredus germani filii bone memorie Sigifredi”, ottennero o vennero riconfermate, dal Pontefice, mostra la grandezza del loro casato che di lì a poco, con l’avvento della politica espansionistica del Comune di Lucca, inizierà a decadere.

L’acquisizione di Terre continuò, ancora per qualche anno, nel 1063, i nipoti di Enrico, ottennero dal Pontefice, altre Terre in Val di Lima e in Garfagnana che nel 983 e 996, erano già appartenute, al loro nonno, comunque nella Mediavalle del Serchio, si insediarono i discendenti del Vescovo Gherardo II (Ildebrando, Enrico e Sigifredo, i tre capostipiti citati nel 1062), per alcuni secoli, Signori dei castelli della Rocca e di Anchiano 

Nel 1170, nella valle del Serchio, le armate lucchesi e pisane, tornarono a fronteggiarsi duramente, un grosso scontro fu combattuto, anche sotto le mura del castello della Rocca, durante questa campagna militare, i Suffredinghi strinsero un accordo militare con i lucchesi (1173), giurando poi fedeltà a Lucca, nel 1180 (l’anno della scissione del casato), la discesa in Italia di Federico I il Barbarossa, rimise in gioco il potere lucchese, l’Imperatore riconsegnò (1185) ai Nobili di Anchiano (o Suffrdinghi di Anchiano) le vecchie Terre, imposizione mal digerita dai lucchesi che ritornarono alla carica e il casato dei Suffredinghi, nel 1209, fu costretto a rinnovare il giuramento al Comune di Lucca “…juramentum fidelitatis…..de domo Suffredinga Lucano Comuni…”, nello stesso anno, venne incoronato Imperatore, Ottone IV che ristabilì nuovamente le vecchie Signorie locali e i Suffredinghi, per l’ennesima volta riuscirono a riprendersi Anchiano. 

Dopo qualche mese, in Italia divampò nuovamente lo scontro fra Impero e Santa Sede (Ottone IV incorrerà anche nella scomunica) e Lucca, in breve tempo riprese tutte le sue Terre, nella Valle del Serchio, nel 1220, Lucca e Pisa, entrarono nuovamente in guerra, i Nobili di Anchiano si schierarono ancora una volta con i pisani, grazie a questo accordo, le truppe pisane si insediarono nel castello di Anchiano, fino a quando una rivolta interna, costrinse i Suffredinghi, a venire a patti con i lucchesi che imposero, la distruzione dei castelli di Anchiano e del vicino Puticiano, ma la lotta fra lucchesi e Suffredinghi, non era ancora giunta al termine, alla vigilia dell’ultimo scontro, l’Imperatore Federico II e Papa Gregorio IX, entrarono il lite e i Suffredinghi filo papali, per sottrarsi al giogo lucchese, nel 1227, nella chiesa di S.Maria di Pugnano (Pisa), dinanzi Nunzio Apostolico Cinzio (o Cencio), furono fra i primi a schierarsi con il Papa e i suoi alleati pisani, Federico II, dopo aver innescato le dispute, ad un certo punto vi pose fine, riappacificandosi col Papa e obbligando i lucchesi, a ristabilire ancora una volta, le vecchie Signorie in Val di Serchio, costringendoli anche a ricostruire i castelli danneggiati, i Nobili di Anchiano (1245), riottennero per l’ennesima volta il castello di Anchiano, ma questa volta fiaccati dalle continue lotte con Lucca, dopo pochi anni, in cambio della cittadinanza lucchese, rinunciarono ai loro diritti feudali.

Con il nuovo ordinamento amministrativo della Repubblica di Lucca, del 1308 (Statuto Lucchese), Anchiano sarà inserito nella Vicaria di Coreglia, alla morte di Castruccio Castracane, dopo una serie caotica di eventi politici e militari, la Vicaria di Coreglia, con la nomina a Conte, di Francesco Castracane, concessa dall’Imperatore Carlo IV, sarà trasformata in Contea.

Nel 1369, i lucchesi ripresero la Vicaria di Coreglia e Anchiano ritornò sotto la giurisdizione lucchese, in questo travagliato periodo, Anchiano, per un certo periodo ricoprì anche il ruolo di Podesteria, con giurisdizione sulle Terre vicine, fra le quali, Puticiano (o Puriciano) e la Rocca, nel 1387, scoppiarono delle liti di confine, con il vicino Puticiano, al termine delle dispute, le due comunità, vennero unite sotto la parrocchia di S.Pietro di Anchiano, rimanendo civilmente separate, l’unione civile avverrà dopo il 1539. Nel 1562, i lucchesi riordinarono l’amministrazione dei loro possedimenti e istituirono la Vicaria di Borgo a Mozzano e da allora Anchiano, legò il suo destino con il suo attuale capoluogo Comunale.

Chiesa di S.Pietro

La chiesa di Anchiano, intitolata a San Pietro e sottoposta inizialmente alla Pieve di Santa Maria Assunta di Diecimo (Catalogo degli Estimi Diocesani del 1260), nel corso della sua storia, venne ristrutturata più di una volta, il primo intervento, di cui abbiamo notizie, venne effettuato verso la metà del XV secolo, comunque facciamo presente che fra il IX e il XII secolo, le chiese più antiche come quella di Anchiano, furono ristrutturate tutte almeno una volta, le prime fabbriche (VIII e IX secolo) risultarono molto fragili, generalmente furono ricostruite anche prima del X secolo.

Nei documenti del XV secolo, iniziamo ad avere anche le prime notizie (1467), dell’Ospedale di San Domenico di Anchiano, sottoposto alla chiesa e fondato, lungo l’antica via proveniente dal Monte Pizzorna, Ospedale dalle entrate non molte floride, ma che riuscì a sopravvivere fino al XVIII secolo, sarà citato per l’ultima volta, in occasione della visita pastorale del 1746, le sue rendite in quel momento ammontavano a 12 lire, nel secolo successivo la chiesa di S.Pietro, verrà nuovamente ampliata e ristrutturata, i lavori furono affidati all’Ingegner Pardini di Lucca che gli diede l’attuale fisionomia (1850).

Castello di Anchiano

Dell’antico castello, restano solo poche tracce, l’area dove sorgeva la rocca, è completamente occupata dalla fabbrica della chiesa, che col susseguirsi delle ristrutturazioni, avvenute in più fasi, si è fatta spazio, sopra le vestigia del castello, comunque guardando lo sperone roccioso, che sosteneva la rocca, ancora oggi possiamo constatarne l’inespugnabilità.

Alcune vestigia medievali, sono ancora visibili, lungo le vie del borgo, alcuni palazzi, conservano ancora portali antichi e tracce di architettura medievale, mentre ai margini del centro storico, sono rimaste intatte, due porte d’accesso del castello, la Porta Nord, che incontriamo appena arriviamo e la Porta Ovest, la più caratteristica, per lo stretto sentiero d’accesso (lato esterno castello) e per le sue volte, presenti sul lato interno dell’antica cinta muraria

 

 

Linea Gotica

 

Durante la seconda guerra mondiale, per fermare l’avanzata degli alleati, i tedeschi tagliarono l’Italia in due, costruendo una serie di fortificazioni, conosciute come la Linea Gotica, ad Anchiano sono presenti ancora oggi, numerose vestigia di questa fortificazione, un grande muro anticarri e numerosi bunker, collegati fra loro grazie a delle gallerie scavate nella roccia, all’interno e all’esterno del borgo, una di queste postazioni, che ospitavano mitragliatrici e cannoni, fu realizzata anche nello sperone roccioso, dove poggiava la rocca del castello, l’ingresso del bunker per una questione di sicurezza, viene tenuto chiuso da un cancello, che permette di vederne un tratto, ma in alcuni periodi dell’anno, è possibile visitarlo, insieme al resto delle fortificazioni sopravvissute, tramite visite guidate, organizzate dal Comitato Valorizzazione Linea Gotica, contattabile anche tramite la Pro Loco di Borgo a Mozzano.

Puticiano

La piccola comunità di Puticiano (Puriciano – Puricciano), si insediò, in epoca sconosciuta, sopra il colle “Castelletto”, a circa un chilometro a levante di Anchiano, lungo la valle del torrente Socciglia, la borgata di Puticiano, fu difesa da un piccolo castello, il “Castelletto”, appartenente ai Suffredinghi di Anchiano, le origini della borgata sono molto antiche, le prime notizie le troviamo in un documento del 919, dove vengono riportate delle Decime della chiesa di S.Quirico di Anchiano (scomparsa), nel XII secolo, per volere dei Consoli di Diecimo, nella borgata venne costruita la chiesa di S.Giusto e S.Clemente di Puticiano (potrebbe essere stata fondata anche in precedenza), chiesa che nel Catalogo delle Decime della Diocesi di Lucca, del 1260, troviamo inserita nella Pievania, di S.Maria Assunta di Diecimo, nel 1387, la chiesa dei Santi Giusto e Clemente, verrà unita alla chiesa di S.Pietro di Anchiano, l’unione ecclesiastica, avvenne in un periodo di continue liti di confine, fra i borghi di Puticiano e Anchiano.

La peste del ‘600 colpirà duramente la borgata, i pochi sopravvissuti, col tempo si sposteranno nel borgo di Anchiano e le due comunità, con statuti propri, si uniranno anche civilmente, del castello abbattuto dai lucchesi nel 1220, oggi si sono perse le tracce, come della stessa borgata, le uniche vestigia sopravvissute, riguardano la piccola chiesa romanica dei SS.Giusto e Clemente.