Comune di Bagni di Lucca
Crasciana
   
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Crasciana, come molti paesi della Val di Lima, è contraddistinta da un toponimo d’origine romana, derivante in genere dal nome di un colono possessore di un “Fundi”, in questo caso il colono sembrerebbe un certo Carsius e la località di conseguenza assunse il nome di “Carsius-anus”, per poi divenire: Carciana, Carsiana ed infine Crasciana.

La prima traccia scritta, su un documento che attesti l’esistenza di un primo nucleo abitato, in quel luogo la troviamo all’interno di una pergamena datata 824, dove il vescovo di Lucca Pietro allivella dei beni, a un certo “Luppolo de Marciana”, un’ulteriore testimonianza è data da una pergamena datata 902, dove il vescovo Pietro II (896-933) allivellò per un censo di 5 denari d’argento, una parte di alcuni beni “In Loco et Finibus Carsiana” ad Ardimanno del fu Adoprando.

A Crasciana, verso il X secolo venne costruito un castello per difendere il borgo e le sue terre, dall’incursioni e scorribande dei pistoiesi, che sobillati spesso dai fiorentini valicavano le montagne per “arrecar danno al contado lucchese”, come accadde all’inizio del 1227, quando i pistoiesi con Eberardo castellano di S.Miniato, radunato un esercito iniziò a invadere e saccheggiare le terre fedeli all’impero in quel periodo, fra le quali Crasciana, finita sotto l’influenza lucchese (da allora seguirà le sorti di Lucca fino ai giorni nostri), l’imperatore Federico II venuto a sapere del fatto, il 13 ottobre scrisse una lettera da Foggia al comune di Pistoia, lamentandosi dell’accaduto e chiedendo un risarcimento per l’offesa e il danno arrecato alle terre poste sotto la sua tutela, cosa che avvenne il 27 marzo 1230, per mano di Beltedesco del fu Leonardo “Solvente Nomine Comunis Pistorii”.

In alcuni documenti ritrovati del 1338, viene raccontato di un altro tentativo dei fiorentini di assalire Crasciana, dopo aver radunato i loro uomini a Castelvecchio in Valeriana, il capitano dei lucchesi Scannabecchi, scrisse al Vicario Veglio di Veglio: “….Armi Scripto Vinoreso Castellano di Cresciana Che Nella Montagna di Pistoia et a Chastelvecchio si Rauna Gente per Venire a Carciana……” Nel XVII secolo la repubblica di Lucca intervenne più di una volta per sedare delle liti, alcune anche sfociate in omicidi, fra gli uomini di Crasciana e quelli Castelvecchio e S.Quirico di Valeriana, residenti nel versante pistoiese.

 

Chiesa di S.Frediano detta Santo alla Villa

 

La prima chiesa parrocchiale del borgo, venne eretta poco più in basso del paese, in un luogo isolato, tra le selve e consacrata a S.Frediano, la chiesa appartenente alla “Plebes de Casabasciana” (oggi viene chiamata comunemente “Del santo alla Villa”), venne edificata ad una navata, intorno al XII secolo, in seguito con lo sviluppo del borgo, la comunità decise di costruirne una nuova, in un luogo più sicuro, vicino alla rocca, dedicandola a San Jacopo. Nel 1467, la chiesa di S.Frediano, durante una visita pastorale, il vescovo Matteo da Pontremoli, al termine di alcuni lavori di ristrutturazione, la trovò sempre sconsacrata, ciò indispettì il Vescovo, che ordinò al prete di riconsacrarla, pena la scomunica.

 

Chiesa Parrocchiale Santi Jacopo e Frediano

La nuova chiesa del borgo, intitolata a S.Jacopo, ottenne il permesso di officiare nel 1442 e dopo pochi anni, in occasione di un’altra visita pastorale, risultò già unita alla chiesa di S.Frediano e sottoposta alla Pieve di Casabasciana. In origine la chiesa dei Santi Jacopo e Frediano, nacque a due navate, la terza navata venne realizzata nel 1748, al termine di un importante lavoro di ristrutturazione, a differenza della torre campanaria che fu ristrutturata verso la metà del ‘600.

Castello di Crasciana

 

Oggi dell’antico castello non vi è più traccia, fatta eccezione di una porta presso la chiesa, nonostante sia stata rimaneggiata nel tempo, alla sua destra conserva sempre due feritoie, aperte per la sua difesa, analizzando l’ubicazione, la sua posizione e le sue fattezze, parrebbe trattarsi della porta della rocca e non del castello.